Bonus edilizi: necessaria la riforma degli incentivi fiscali

Le recenti dichiarazioni rilasciate dal Ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, sulla necessità di un riordino delle detrazioni fiscali legate a interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio e di efficientamento energetica stanno incontrando il favore di più di un addetto al settore.

Riforma bonus edilizi: l’appello di Federcepicostruzioni

A spingere per un programma straordinario di investimenti che punti all’efficientamento energetico e alla sicurezza antisismica del patrimonio immobiliare pubblico è per esempio il presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi. “Vanno riformati e semplificati gli incentivi, prevedendo una durata almeno decennale, come previsto nel PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) – dichiara – ma bisogna puntare ad efficientare e migliorare la sicurezza, dal punto di vista sismico, del patrimonio edilizio pubblico, prioritariamente delle scuole”.

Lombardi ricorda la recente frenata del comparto delle costruzioni , “con le ovvie conseguenze sull’andamento complessivo dell’economia nel nostro Paese”, spia dell’urgente necessità di una immediata riforma del sistema delle ristrutturazioni, “che attivi e promuova gli investimenti privati, istituzionalizzi le incentivazioni strategiche come quelle per l’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico, e nel contempo attivi, appunto, un piano strategico di investimenti mirato sul patrimonio edilizio pubblico”.

Superbonus 110% e condomini: il commento ai dati ENEA

Considerazioni che nascono dalla visione degli ultimi dati Enea legati all’utilizzo del Superbonus 110%, con il record dei condomini: 3 miliardi in un solo mese, per oltre 4.400 nuovi cantieri. Numeri che raccontano la paura all’indomani dell’annuncio del Governo di non prorogare il Superbonus nelle sue forme attuali: è infatti scattata la corsa alla fruizione della maxi-agevolazione che, a partire da gennaio, scenderà dal 110% al 70%. Per avere un’idea della portata del dato di settembre, basti pensare che nel 2022 la media mensile di investimenti sui condomini è stata di poco inferiore a 1,8 miliardi.

Intanto si avvicina sempre di più la scadenza del 31 dicembre 2023 e con essa il termine di ultimazione dei lavori, che Lombardi giudica “improponibile o comunque difficile da conseguire in alcuni cantieri. Nei condomini ci sono, infatti, poco meno di 50 miliardi di investimenti avviati e ammessi a detrazione, ma solo il 74,7% di questi è stato realizzato: 37,3 miliardi. Ulteriori 12,7 miliardi di cantieri dovranno completare il loro percorso entro la fine dell’anno, per non perdere lo sconto fiscale del 110%”.

Di scarso rilievo invece i dati su unifamiliari e unità immobiliari indipendenti: appena 100 milioni i nuovi investimenti.

Revisione degli incentivi per centrare gli obiettivi UE

Continua Lombardi: “Lo stop al Superbonus rischia di frenare gli interventi per l’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico degli edifici, contravvenendo, tra l’altro, anche a specifici obblighi comunitari del nostro Paese”. Il riferimento è naturalmente alla Direttiva Green, che imporrà ai paesi membri il passaggio alle classi energetiche E e D nell’arco di pochi anni, oltre che la creazione di sistemi incentivanti per effettuare gli interventi di riqualificazione.

Da qui l’appello del presidente: “Occorre mettere mano al sistema degli incentivi e delle agevolazioni in materia di ristrutturazioni edilizie con l’obiettivo di semplificare il quadro normativo di riferimento, e rendere strutturali le incentivazioni strategiche. Tra queste, in un Paese ad elevato rischio sismico e con un patrimonio immobiliare così vetusto ed energivoro, è imprescindibile sostenere e agevolare in ogni modo investimenti, pubblici e privati, per l’adeguamento degli edifici. Partendo dagli edifici pubblici, prioritariamente dalle scuole”, conclude.

 

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