Bonus edilizi, una proposta mira a renderli strutturali per 20 o 30 anni
Rendere strutturali i bonus edilizi per un arco temporale di 20 o 30 anni e modificare il loro funzionamento affinchè siano sostenibili. È la proposta che la Filiera delle costruzioni* farà al nuovo Governo.
Con questo obiettivo, la Filiera delle costruzioni sta mettendo a punto alcune proposte di norme da sottoporre al nuovo Governo. C’è da chiedersi, alla luce dei programmi elettorali e degli studi sugli effetti dei bonus edilizi, quale linea sposerà l’Esecutivo di prossima costituzione.
Bonus edilizi, Filiera delle costruzioni: stabili e ricalibrati
Subito dopo le elezioni politiche, la Filiera delle Costruzioni si è riunita per fare il punto della situazione sul Superbonus e sugli altri bonus edilizi.
La Filiera ha avviato una riflessione: da una parte gli studi che attestano l’effetto dei bonus sul Pil a fronte di un costo reale inferiore rispetto alle somme investite, dall’altra parte le difficoltà registrate nel meccanismo della cessione del credito, cui il Decreto Aiuti-bis ha cercato di fornire una soluzione.
Secondo la Filiera, è necessario fare un passo avanti e rendere i bonus edilizi strutturali. Ovviamente saranno studiate modifiche ed implementazioni per renderli sostenibili e utili per le finalità di miglioramento energetico e sicurezza delle costruzioni. Dovranno inoltre essere risolti in modo definitivo i problemi legati alla cessione del credito.
L’idea della Filiera è rendere i bonus edilizi strutturali per un arco di tempo lungo 20 0 30 anni, ma anche calibrarli in modo da garantire la loro sostenibilità economica.
Bonus edilizi nei programmi del centrodestra
Sulla base dei programmi elettorali, è lecito aspettarsi che il nuovo Governo di centrodestra sarà sensibile al tema dei bonus edilizi. Nel programma elettorale di Fratelli d’Italia c’è una menzione generica all’efficientamento energetico, che lascia intravedere un’apertura sul tema degli incentivi fiscali per questi lavori edili.
Il tema della razionalizzazione e semplificazione delle norme sugli incentivi edilizi è presente nel programma di Forza Italia, mentre la Lega ha inserito tra i suoi obiettivi la stabilizzazione degli ecobonus per la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare privato.
Che linea seguirà il nuovo Governo, sulla base degli input che arriveranno dal mondo delle professioni e degli addetti ai lavori?
Sul tema dei bonus edilizi si sono avvicendati molti studi e sono state espresse più opinioni, anche contrastanti tra loro. Il Cresme, ad esempio, ha affermato che i bonus edilizi, alla fine del periodo di vigenza, avranno generato un saldo positivo pari a 36 miliardi di euro, ma anche che i tempi di ritorno della spesa pubblica per il Superbonus sarebbero insostenibili per un investitore privato: 68 anni per recuperare la spesa degli interventi trainanti sull’involucro e 56 anni per gli interventi (non impianti) trainati sulle singole unità immobiliari.
L’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) ha messo in evidenza il saldo nettamente positivo del Superbonus. Analogamente, il Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni) ha sottolineato gli effetti moltiplicativi per il sistema economico.
Il Governo uscente, invece, ha sempre espresso forti perplessità sul Superbonus. Per il Ministro Franco avrebbe causato frodi tra le più gravi mai viste, mentre per il Presidente Draghi avrebbe fatto triplicare i costi.
*Aderenti alla Filiera delle Costruzioni: ANCE, Rete Professioni Tecniche (RPT), Confcooperative Lavoro e Servizi, AGCI Produzione e Servizi di lavoro, Legacoop, GeneralSoa, UnionSoa, USI UnionSoaItaliane, Confartigianato Imprese, ANAEPA Confartigianato Edilizia, Confindustria, CNA Costruzioni, Conforma, Fondazione Inarcassa, Confapi Aniem, ISI Ingegneria Sismica Italiana, Federcostruzioni, Casartigiani, CLAAI, CNDCEC (Commercialisti), ANACI