La cessione del credito è un accordo contrattuale attraverso il quale si trasferisce il diritto di credito di un soggetto (cedente) ad un acquirente terzo (cessionario), che lo acquista ad un determinato prezzo, per poi procedere alla riscossione nei confronti del debitore (ceduto). Si tratta di un meccanismo utilizzato frequentemente nel caso di agevolazioni fiscali.

In questo modo i contribuenti possono subito recuperare quanto speso, cedendo ad esempio il proprio credito d’imposta alle banche; stessa cosa per le aziende che offrono lo sconto in fattura, perché la cifra restante dall’acquisto verrà appunto anticipata e poi recuperata come credito da cedere.

Di.sa. rammenta che, la nuova norma introdotta dal Decreto Sostegni ter prevede che, a partire dal 7 febbraio 2022, il credito di imposta sia ceduto una sola volta e questo significherà che:

– il beneficiario della detrazione potrà ancora cedere il credito ad altri soggetti, compresi banche e intermediari finanziari, ma questi non potranno cederlo a loro volta;

– i fornitori e le imprese che fanno i lavori e che praticano lo sconto in fattura potranno recuperare lo sconto sotto forma di credito d’imposta e cederlo una sola volta ad altri soggetti, compresi banche e intermediari finanziari, ma essi non potranno cederlo a loro volta.

I crediti che, alla data del 7 febbraio 2022, sono stati precedentemente oggetto di una delle due opzioni alternative, possono costituire oggetto esclusivamente di una ulteriore cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, nei termini ivi previsti.

Saranno nulli i contratti di cessione conclusi in violazione di tali nuove disposizioni.

 

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