La lotta al Coronavirus porta una rivoluzione nei bandi per le imprese. Con contributi fino al 100% del finanziamento fino ad un massimo di 800 mila euro, anticipo del 60% senza garanzie e istruttorie in 5 giorni. Domande dal 26 marzo. Lo prevede l’ordinanza 4/2020 del Commissario straordinario all’emergenza pubblicata sulla G.U. n. 78 del 24 marzo 2020. I primi incentivi autorizzati in deroga dalla Ue per combattere la crisi, sono destinati alle imprese che si attivano per la produzione e la fornitura di dispositivi medici, quali ventilatori e dispositivi di protezione individuale. L’incentivo aiuterà l’Italia a fornire le cure mediche necessarie alle persone infette, proteggendo nel contempo gli operatori sanitari e i cittadini. Il regime è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneo di aiuti di Stato a sostegno dell’economia, nel contesto dell’epidemia Covid-19, adottata dalla Commissione il 19 marzo 2020. Tecnicamente il bando prevede la concessione di un finanziamento pari al 75% della spesa ammissibile. Ma se l’impresa richiedente riesce a realizzare l’investimento in 15 giorni, il finanziamento si trasforma in un contributo a fondo perduto del 100%. Se l’ impresa lo realizza invece in 30 giorni la percentuale scende al 50%. Il contributo scende al 25% per chi mette in atto in 60 giorni. Per i progetti a lunga durata, dal sessantesimo giorno in poi l’incentivo consiste in un mutuo agevolato a tasso zero a copertura del 75% del programma di spesa, rimborsabile in sette anni. La massima agevolazione conseguibile in termini di equivalente sovvenzione lorda e 800 mila euro.
Di.Sa dice che l’intervento può essere realizzato con l’ampliamento della capacità di un’ unità produttiva esistente, già adibita alla produzione di suddetti dispositivi, oppure attraverso la riconversione di un’ unità produttiva esistente. In alternativa il progetto può prevedere programmi di investimento legati a nuovi investimenti. I progetti devono essere avviati successivamente alta data di pubblicazione del decreto legge 18/2020 Cura Italia. Devono essere completati entro il termine indicato nella domanda di agevolazione e, in ogni caso, entro il termine massimo di 180 giorni dalla data di notifica del provvedimento di ammissione alle agevolazioni. Per data di completamento, il bando specifica che questa coincide con la data dell’ultimo titolo di spesa dichiarato ammissibile. Il progetto deve prevedere spese ammissibili, al netto dell’Iva, non inferiori a euro 200 mila e non superiori a euro 2 milioni. Le spese ammissibili possono essere relative a macchinari impianti e attrezzature e software.