I CAM, ossia i Criteri Ambientali Minimi sono i requisiti ambientali, definiti attraverso decreti ministeriali, da utilizzare per gli appalti pubblici con l’obiettivo di promuovere la sostenibilità ambientale nelle forniture, nei servizi e nei lavori.
Questi criteri devono essere obbligatoriamente applicati dalle pubbliche amministrazioni negli acquisti e negli affidamenti, come previsto dal Codice degli Appalti, per ridurre l’impatto ambientale dei prodotti e dei processi di produzione, promuovendo l’uso efficiente delle risorse, la riduzione dei rifiuti e l’impiego di materiali a basso impatto.
I Criteri Ambientali Minimi si applicano a diversi settori, tra cui:
- edilizia
- arredi e prodotti tessili
- servizi di pulizia e sanificazione
- illuminazione pubblica e semaforica
- apparecchiature elettroniche
- ristorazione collettiva e servizi di catering
- gestione dei rifiuti.
Il rispetto dei CAM negli appalti pubblici, qualora espressamente indicato nella lex specialis anche per l’attribuzione di punteggi premiali nell’offerta tecnica, è un obbligo a cui le SA devono attenersi scrupolosamente.
I criteri premiali dovevano essere assegnati solo in presenza di prodotti rispondenti alle specifiche tecniche stabilite dalla normativa.
Sebbene quindi le amministrazioni abbiano margine di discrezionalità nella valutazione delle offerte, questa deve avvenire nel rispetto della normativa vigente e della logica della gara, senza errori manifesti o macroscopici.
Di.sa. ricorda che, dichiarazioni false o fuorvianti possono determinare l’esclusione dell’operatore economico: ai sensi dell’art. 98, comma 3, lett. b), del Codice Appalti, un operatore può essere escluso da una gara qualora abbia tentato di ottenere un vantaggio indebito fornendo informazioni non veritiere o fuorvianti.