Decreto Superbonus 2024: in arrivo nuovi controlli?
È attesa per fine maggio la conversione in legge del Decreto-Legge del 29 marzo 2024, n. 39 (c.d. “Decreto Superbonus 2024”) e fioccano le richieste di modifiche e integrazioni, come dimostra il corposo fascicolo di emendamenti al momento al vaglio della Commissione Finanze al Senato.
Superbonus, Bonus Barriere e Bonus Facciate: nuovi controlli in arrivo?
Dopo il blocco praticamente totale al meccanismo delle opzioni alternative alle detrazioni dirette (sconto in fattura e cessione del credito) operato dal Decreto, che ha stoppato quasi del tutto l’operatività dell’art. 121 del Decreto Rilancio, adesso si chiede un ulteriore inasprimento dei controlli, con un sistema che potrebbe portare i Comuni a battere cassa.
Lo conferma l’emendamento 1.0.1 a firma dei senatori Garavaglia e Borghesi, che propone l’inserimento dell’art. 1-bis, finalizzato alla predisposizione da parte dei Comuni di un piano straordinario di controlli sulla corrispondenza tra la documentazione rilasciata ai soggetti committenti, comunicazione o titolo abilitativo, e la realizzazione degli interventi programmati di cui agli articoli 119, 119-bis. e 119 ter del decreto legge 34 del 2020, “nonché di interventi relativi alle facciate degli edifici e per l’eliminazione delle barriere architettoniche, realizzati autonomamente oppure congiuntamente con interventi assistititi dalla detrazione prevista dal citato decreto legge 34 del 2020”.
Incentivi ai Comuni per i controlli
Si tratta quindi di controlli su interventi relativi a Superbonus, Bonus Facciate e Bonus Barriere Architettoniche e che autorizzeranno i Comuni, in caso di mancata realizzazione dei lavori o di difformità rispetto ai documenti edilizi rilasciati, a trasmettere una comunicazione all’Agenzia delle Entrate e all’Enea, con la possibilità di irrogare sanzioni per illeciti relativi alla disciplina edilizia.
Non solo: è previsto un incentivo alle attività di controllo, pari al 50% delle maggiori somme incassate a titolo definitivo e delle sanzioni. Tra le attività di accertamento rientrano la condivisione dei dati relativi alle comunicazioni di inizio lavori o dei titoli abilitativi con l’ENEA e l’Agenzia delle Entrate e ogni altra attività che permetta l’immediata verifica della corrispondenza tra gli interventi effettuati e la maturazione della detrazione.
Infine, è prevista anche l’istituzione di un “Fondo delle somme recuperate dall’utilizzo indebito delle agevolazioni edilizie”, presso il MEF in cui confluiranno le somme recuperate; la destinazione del 50% e la ripartizione ai comuni aventi diritto verrà disposta con decreto dello stesso MEF.
Ci si chiede, qualora l’emendamento venga approvato, se gli oltre 8mila comuni italiani saranno in grado di sostenere un’attività del genere, oberando gli uffici tecnici di un nuovo adempimento, considerato che le verifiche sul Superbonus impegnano già quasi 500mila edifici e che a questi si dovrebbero aggiungere gli immobili interessati dal Bonus Facciate e dal Bonus Barriere Architettoniche.