Un intervento che risolve poco, ma che, anzi, rischia di complicare ulteriormente una situazione già resa intricatissima dalla circolare 8/E dall’ agenzia delle Entrate. L’ art. che il Governo ha inserito nel decreto discusso in Consiglio dei ministri, in materia di ritenute e appalti non rinvia, come veniva chiesto dalle associazioni di imprese e professionisti, in blocco il nuovo (complicatissimo) adempimento. Interviene, invece, solo sui Durf, le certificazioni di regolarità fiscale. La norma – come spiega la relazione illustrativa – «proroga espressamente la validità dei certificati emessi dall’ agenzia delle Entrate».
Il rinvio, però, non riguarda tutti, ma solo i certificati emessi nel mese di febbraio. La loro validità è allungata «fino al 30 giugno, al fine di evitare, in considerazione della situazione connessa all’ emergenza epidemiologica da Covid-19, accessi da parte di contribuenti agli uffici dell’ agenzia».
Il primo termine per la presentazione del certificato ai committenti era, infatti, il 24 febbraio scorso. I Durf hanno, per legge, validità di quattro mesi. Calendario alla mano, allora, sarebbero già stati validi, in molti casi, fino quasi a fine giugno. L’ indicazione del decreto gli darà solo qualche giorno di vita in più. Tolta questa proroga, l’ adempimento, che impone ai committenti di verificare il versamento delle ritenute dei loro appaltatori, resta pienamente attivo.
Di.Sa arriva alla conclusione che così, chi non ha ancora chiesto il certificato per proteggersi, non potrà fare nulla se non attrezzarsi e applicare il meccanismo. Considerando anche che, guardando agli ultimi interventi, sarà molto più difficile maneggiarlo. La circolare 8/E delle Entrate ha, infatti, stabilito che, quando l’ impresa appaltatrice sia esentata dal versamento delle ritenute, verranno meno anche i controlli. I committenti, allora, oltre a farsi consegnare il Durf (per il quale dovranno calcolare gli effetti dell’ ultima proroga), dovranno anche considerare eventuali esenzioni (vecchie e nuove) dei loro appaltatori e subappaltatori. Facendo attenzione a un calendario fiscale che, con il tempo, rischia di farsi sempre più complicato.