Le intenzioni di accelerare sulla riforma del Codice degli Appalti, manifestate dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, potrebbero tradursi in pratica in Parlamento, dove il disegno di legge delega per la riforma del Codice Appalti è fermo da mesi.
Una volta approvata la legge delega, il Governo dovrà approvare il decreto legislativo delegato, cioè il Codice Appalti vero e proprio. Secondo fonti parlamentari, i lavori potrebbero ripartire spediti per giungere all’approvazione del testo in Commissione entro la fine di questa o della prossima settimana.
Il ddl delega dovrebbe essere approvato definitivamente entro la fine di giugno, mentre entro marzo 2023 dovrebbero entrare in vigore i relativi decreti legislativi, tra cui il Codice Appalti.
L’obiettivo del nuovo Codice è quello di superare i limiti presenti nell’attuale normativa sui contratti pubblici. Limiti che sono stati concepiti per tutelare la legalità e la qualità della progettazione, ma che vengono continuamente derogati per esigenze di velocizzazione e semplificazione.
Il nuovo codice dovrà essere facilmente interpretabile e applicabile, in modo da evitare contenziosi e consentire la realizzazione, senza intoppi, delle opere finanziate dal PNRR.
Il processo di semplificazione ed efficientamento dell’amministrazione passerà anche attraverso la riduzione del numero delle stazioni appaltanti e la loro responsabilizzazione e riqualificazione.