Dopo la lettera di costituzione in mora (infrazione 2018/2273) inviata dalla Commissione Europea il 24 gennaio 2019, è arrivata la sentenza in cui la Corte di giustizia europea ha confermato che vi sono limiti al subappalto contrari alla normativa europea.
Secondo la Corte di giustizia europea, l’art. 105, comma 2 del Codice dei contratti sarebbe contrario alla normativa comunitaria. Per combattere le infiltrazioni criminali negli appalti pubblici, gli Stati membri possono rendere più rigidi quei paletti stabiliti dalle direttive europee.
Le direttive si basano sul principio secondo cui si deve favorire una maggiore partecipazione delle piccole e medie imprese (PMI) agli appalti pubblici, e il subappalto è uno dei modi per raggiungere tale obiettivo.
La Corte di giustizia europea in un passaggio della sentenza, precisa che una restrizione al ricorso del subappalto non può essere ritenuta compatibile con la direttiva 2014/24 e che essa deve essere interpretata come l’opporsi a una normativa nazionale che limita al 30% la parte dell’appalto che l’offerente è autorizzato a subappaltare a terzi.