Al fine di velocizzare e semplificare le procedure, si sperava di intravedere l’indice della micro soglia spostata al di sopra dei 40.000 euro. A tal proposito l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) ha presentato alcuni emendamenti al decreto Cura Italia. Le offerte nascono dalla necessità di poter gestire le procedure contrattuali, e quindi l’intero settore degli appalti pubblici, in modo rapido e semplificato, da potere fronteggiare situazioni di emergenza come quella che stiamo attraversando in questo periodo.
Da non sottovalutare è la proposta di modifica all’art. 36 del D.Lgs. n. 50/2016 (c.d. Codice dei contratti). In particolare, l’ANCI propone l’innalzamento della soglia dell’affidamento diretto puro, ovvero l’assegnazione che può avvenire anche senza confronto tra più preventivi, fino ai 100mila euro (ad oggi, la Micro soglia prevista è inferiore ai 40mila euro). Inoltre propone, la modifica della disposizione prevista dall’art. 36 secondo comma, lett b) prevedendo l’affidamento negoziato con valutazione di almeno tre preventivi, per lavori compresi nel range di importo tra 150mila e 350mila euro, con conseguente abrogazione dell’attuale lettera c) escludendo così, la competizione con almeno 10 operatori per lavori compresi nello stesso range.
Di.Sa ricorda che l’Anci, ritiene le proposte di modifica necessarie al fine di velocizzare «la realizzazione di investimenti». Obiettivo, quest’ultimo che si può raggiungere esclusivamente attraverso una più forte semplificazione delle procedure d’appalto sotto soglia, rispettando sempre i criteri della «trasparenza, economicità e rotazione degli inviti».