Superbonus 110% e bonus edilizi: possibili cessioni multiple ma verificate. Qualcosa si muove, si spera non troppo lentamente. Dopo le proteste di professionisti, imprese e contribuenti, e la levata di scudi del Parlamento, sembra che il Governo si stia ravvedendo sulla discutibile scelta di limitare il meccanismo di cessione del credito previsto dal Decreto Rilancio. Una scelta nata per evitare possibili frodi fiscali ma che in realtà ha ingessato nuovamente l’edilizia.
Superbonus 110% e cessione del credito: nuovo Decreto in CdM
La scelta di limitare la cessione del credito ad una ha, infatti, ridotto considerevolmente il numero di possibili acquirenti con ovvie conseguenze sui principali palyer che fino a ieri acquistavano crediti fiscali. Proprio per questo motivi, si parla già di un nuovo provvedimento d’urgenza (un decreto legge) che dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri la prossima settimana per modificare, come detto, delle misure nate per contrastare le frodi fiscali ma che di fatto hanno bloccato il settore delle costruzioni.
“Le modifiche degli ultimi due decreti al meccanismo della cessione dei crediti che maturano a seguito degli interventi edilizi, predisposte con il nobile obiettivo di evitare le truffe, di fatto hanno bloccato completamente migliaia di interventi, rischiando di far fallire le imprese oneste e di danneggiare migliaia di famiglie“. Lo ha affermato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli che ha aggiunto “Come Governo dobbiamo prenderne atto e intervenire immediatamente con un decreto correttivo“.
Il problema della cessione del credito
Sostanzialmente dovrebbe essere arrivata una presa di coscienza sulla reale problematica del meccanismo di cessione del credito che genera frodi nelle cessioni successive ma solo sulla prima. Il problema principale non sono le “successive cessioni” ma solo la prima. Vigilando correttamente e con gli strumenti già a disposizione su questa, le successive saranno garantite senza possibilità di errore.
Cessione del credito: come funziona con il sistema bancario
Un po’ come già opera il mondo bancario. Le principali banche, infatti, sono soggette a vigilanza e devono garantire ogni investimento, anche nell’acquisizione di crediti fiscali.
Di seguito una descrizione sommaria di come avviene la cessione del credito ad una banca:
- il contribuente, il professionista o l’impresa verificano in banca le loro reali possibilità di cedere un credito fiscale;
- la Banca fa una prima valutazione sulle “capacità” del cessionario e, se positiva, fa una prima prenotazione delle somme necessarie all’acquisto del credito;
- il cessionario viene dirottato su una delle piattaforme esterne alla banca e gestite da società qualificate (Deloitte, Ernst & Young,…) all’interno delle quali va caricata tutta la documentazione necessaria;
- per importi di un certo tipo viene attivato anche un servizio tecnico di verifica in situ;
- dopo aver concluso i lavori (o il SAL) la società qualificata verificherà la possibilità di cessione relativa all’intervento e comunicherà l’esito alla Banca;
- se favorevole, la Banca comunica al cessionario il codice da inserire sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate per la cessione del credito.
In questo modo, arrivati sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate sia il cessionario che la Banca hanno la certezza di cedere e acquistare un credito che ha sorpassato tutte le verifiche necessarie.