Superbonus 110% e bonus edilizi: riaperta la piattaforma di cessione di Poste Italiane. Doveva riaprire il 7 marzo 2022 e puntuale è arrivata la comunicazione direttamente da Poste Italiane che ha informato della riapertura della piattaforma di cessione del credito ma con una importante novità.
Piattaforma Poste Italiane riaperta
In particolare, Poste Italiane ha dapprima informato della riapertura della sua piattaforme la cui sospensione era stata necessaria per adeguare le procedure di controllo, elaborazione, acquisizione delle pratiche, in funzione del susseguirsi di molteplici interventi legislativi in materia (D.L. n. 157/2021, Legge n. 234/2021, D.L. n. 4/2022, D.L. n. 13/2022).
La vera novità è che Poste Italiane valuterà l’acquisto dei crediti d’imposta unicamente da quei soggetti che abbiano sostenuto in maniera diretta i relativi oneri (c.d. prime cessioni) e lo farà unicamente a valle della loro disponibilità alla cessione sulla piattaforma messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
Poste Italiane illustra poi nel dettaglio:
- chi può richiedere la cessione del credito d’imposta
- quali crediti d’imposta si possono cedere
- il corrispettivo di cessione dei crediti d’imposta a poste italiane
- principali controlli soggettivi e documentali e verifiche in ufficio postale
- principale documentazione richiesta
- tempistiche
senza dimenticare che “Poste Italiane non assume alcun obbligo a contrarre, riservandosi di valutare a proprio insindacabile giudizio l’eventuale accettazione delle singole richieste di cessione”. Inoltre, il cliente, sino all’accettazione da parte di Poste Italiane sulla piattaforma cessioni crediti d’imposta dell’Agenzia delle Entrate, potrà recedere dalla richiesta di cessione senza penali.
Chi può richiedere la cessione del credito d’imposta
Il servizio di cessione del credito d’imposta a Poste Italiane è rivolto a Privati, Imprese e Liberi Professionisti che siano titolari originari di un credito d’imposta fra quelli indicati al paragrafo successivo.
A partire dal 7 marzo 2022 Poste Italiane valuterà l’acquisto di crediti d’imposta unicamente da quei soggetti che abbiano sostenuto in maniera diretta i relativi oneri (c.d. prime cessioni).
Poste Italiane, dunque, al momento non acquista nessun credito d’imposta che sia stato oggetto di precedente trasferimento, inclusi i crediti d’imposta maturati a seguito di sconto in fattura.
Le richieste di cessione ricevute fino al 1° febbraio 2022 restano soggette a istruttoria ai sensi del processo all’epoca applicabile.
Al fine di supportare il processo e di effettuare i controlli necessari all’accesso al servizio, la cessione del credito d’imposta a Poste Italiane può essere richiesta unicamente dai titolari di un conto corrente BancoPosta ed è accessibile esclusivamente attraverso la procedura online, per la quale occorre essere in possesso di credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) ottenute da qualsiasi provider.
Tutte le comunicazioni tra il cliente e Poste Italiane saranno effettuate tramite e-mail. L’iter di richiesta della cessione dei crediti d’imposta prevede l’indicazione da parte del cliente di una e-mail che deve essere verificata con frequenza, in quanto Poste Italiane comunicherà ogni richiesta di informazioni e documentazione unicamente con questa modalità, con indicazione della tempistica tassativa per il relativo riscontro.
Per la cessione del credito d’imposta a Poste Italiane sono richiesti requisiti soggettivi e oggettivi e la fornitura di un set documentale che saranno sottoposti a specifici controlli.
Chiunque voglia chiedere la cessione del proprio credito d’imposta a Poste Italiane è tenuto a leggere con attenzione i paragrafi che seguono al fine di valutare con piena consapevolezza i requisiti e la tempistica del processo. Il cliente sino all’accettazione da parte di Poste Italiane sulla piattaforma cessioni crediti d’imposta dell’Agenzia delle Entrate, potrà recedere dalla richiesta di cessione senza penali.
In particolare, ai fini delle proprie verifiche documentali, Poste Italiane valuterà l’acquisizione unicamente di quei crediti d’imposta in relazione alla cui cessione il cedente si sia avvalso di un intermediario fiscale riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate (si tratta dei soggetti indicati alle lettere a) e b) del comma 3 dell’articolo 3 del regolamento recante modalità per la presentazione delle dichiarazioni relative alle imposte sui redditi, all’imposta regionale sulle attività produttive e all’imposta sul valore aggiunto, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, e dei responsabili dell’assistenza fiscale dei centri costituiti dai soggetti di cui all’articolo 32 del decreto legislativo n. 241 del 1997) per effettuare la trasmissione del “modulo di esercizio dell’opzione di cessione del credito d’imposta” all’Agenzia delle Entrate.
Tale requisito è richiesto da Poste Italiane anche con riferimento a quei crediti d’imposta per i quali non è richiesto il visto di conformità nell’ambito del “modulo di esercizio dell’opzione di cessione del credito d’imposta” presso l’Agenzia delle Entrate.
Quali crediti d’imposta si possono cedere
Il servizio di Poste Italiane è attivo solo per le richieste di cessione presentate dai beneficiari originari del credito d’imposta (c.d. prime cessioni) e relativamente alle quote annuali fruibili a partire dal 2023 in relazione a crediti maturati a fronte di spese sostenute nel 2022 o a rate residue di spese sostenute negli anni precedenti.
Si precisa inoltre che il titolare del credito d’imposta è tenuto, come anche previsto dall’Agenzia delle Entrate, a cedere l’importo complessivo del credito d’imposta o le quote residue non ancora utilizzate in detrazione, senza poter dunque effettuare cessioni parziali.
L’importo complessivo massimo cedibile (anche tramite più cessioni) è pari a 150 mila euro per tutti i cedenti (il limite tiene conto di tutte le cessioni effettuate a Poste Italiane a partire dall’avvio del servizio nel settembre 2020).
Di seguito il dettaglio dei crediti d’imposta cedibili a Poste Italiane:
- Superbonus 110%, credito d’imposta ai sensi dell’art.119 del Decreto Rilancio (DL n. 34/2020), a fronte di specifici interventi in ambito efficienza energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici, eliminazione delle barriere architettoniche, ripartito in 5 quote annuali o in 4 quote annuali per le spese sostenute dal 2022.
- Altri Bonus cedibili ai sensi dell’art. 121 del Decreto Rilancio (DL n. 34/2020):
- Ecobonus ordinario (efficienza energetica e installazione di impianti fotovoltaici), ai sensi dell’art. 14 del DL n. 63/2013 e dell’art.16-bis, comma 1, lettera h) del Tuir, ripartito in 10 quote annuali
- Sismabonus ordinario (misure antisismiche), ai sensi dell’art. 16, commi da 1-bis a 1-septies del DL n. 63/2013, ripartito in 5 quote annuali
- Ristrutturazione (recupero patrimonio edilizio), ai sensi dell’art. 16-bis, comma 1, lettere a) e b), del Tuir, ripartito in 10 quote annuali
- Recupero o restauro facciate, ai sensi art. 1, comma 219 e 220, della L. n. 160/2019, ripartito in 10 quote annuali
- Installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, ai sensi dell’art.16-ter del DL n. 63/2013, ripartito in 10 quote annuali.
Per approfondimenti su tutti i crediti d’imposta si rimanda al sito dell’Agenzia delle Entrate.
Il corrispettivo di cessione dei crediti d’imposta a poste italiane
Il corrispettivo che sarà riconosciuto da Poste Italiane a valle dell’accettazione della proposta di cessione del credito d’imposta – a seguito della positiva conclusione del processo di valutazione interno – è calcolato come percentuale sul valore nominale del credito d’imposta ceduto e varia in funzione della tipologia di credito d’imposta oggetto di cessione, della durata dello stesso e delle annualità cedute.
Il cliente avrà la possibilità di verificare il corrispettivo concreto della cessione del suo credito di imposta nell’ambito della bozza di proposta contrattuale. Qualora il corrispettivo dovesse risultare non in linea con le sue aspettative, resta inteso che il cliente rimane libero di non sottoscrivere la proposta.
Fermo restando quanto sopra, l’importo liquidato per la cessione di crediti d’imposta con recupero, rispettivamente, in quattro, cinque e dieci anni (con cessione di tutte le annualità) sarà pari a:
- 100 euro per ogni 110 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi relativi al Superbonus 110% con recupero in 4 anni (pari al 90,91% del valore nominale del credito d’imposta maturato)
- 89,5 euro per ogni 100 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi diversi da quelli qualificanti per il Superbonus 110% con recupero in 5 anni (pari al 89,5% del valore nominale del credito d’imposta maturato)
- 80 euro per ogni 100 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi diversi da quelli qualificanti per il Superbonus 110% con recupero in 10 anni (pari al 80% del valore nominale del credito d’imposta maturato).
Per esempio:
- se il costo dei lavori è di 50.000 euro e il credito d’imposta è pari al 110% (Superbonus) con recupero fiscale in 4 anni, il controvalore riconosciuto sarà pari a 50.000 euro
- se il costo dei lavori è di 50.000 euro e il credito d’imposta è pari al 50% con recupero fiscale in 5 anni (25.000 euro), il controvalore riconosciuto sarà pari a 22.375 euro
- se il costo dei lavori è di 50.000 euro e il credito d’imposta è pari al 50% con recupero fiscale in 10 anni (25.000 euro), il controvalore riconosciuto sarà pari a 20.000 euro.
I corrispettivi sono parametrati a molteplici elementi di mercato e ai costi interni di istruttoria che potranno cambiare anche in funzione di eventuali ulteriori modifiche normative. Essi possono pertanto essere soggetti a modifiche e aggiornamenti periodici fino alla sottoscrizione della proposta di cessione del credito di imposta. Vi invitiamo pertanto a verificare i corrispettivi a voi concretamente applicabili prima della sottoscrizione della proposta di cessione del credito d’imposta a Poste Italiane.
Principali controlli soggettivi e documentali e verifiche in ufficio postale
Al fine di valutare la possibilità di acquisire un credito d’imposta in prima cessione, Poste Italiane effettua verifiche soggettive sul richiedente e oggettive, su documentazione specifica.
In particolare, in fase di identificazione del cliente, oltre ai controlli standard antiriciclaggio, Poste Italiane effettua ulteriori controlli quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, la presenza di segnalazioni in CAI (Centrale Allarme Interbancaria) relative all’emissione di assegni senza autorizzazione e/o senza fondi o utilizzo improprio di carte di credito, lo status “attivo” del conto corrente (il conto corrente BancoPosta non deve essere tecnicamente “in rosso”, altrimenti esso viene progressivamente bloccato), una anzianità aziendale non inferiore a 18 mesi (per le persone giuridiche). L’esito negativo di questi primi controlli soggettivi impedisce l’accesso al servizio.
In ossequio a quanto previsto dal decreto legislativo n. 231/07 “Antiriciclaggio” e dall’articolo 122-bis del DL 34/2020, Poste Italiane si riserva comunque, in base agli esiti dei predetti controlli, di invitare il richiedente a recarsi presso l’Ufficio Postale di radicamento al fine di adempiere agli obblighi di adeguata verifica.
Principale documentazione richiesta
Si rammenta che, al fine della cessione del credito d’imposta a Poste Italiane, dovranno essere prodotti, tra l’altro, almeno i seguenti documenti, che verrà richiesto al proponente di caricare online nel corso del processo entro specifici termini indicati di volta in volta:
Copia dell’asseverazione dei lavori eseguiti cui fa riferimento il credito d’imposta che si propone di cedere a Poste Italiane
Copia del “modulo di comunicazione dell’opzione di cessione del credito d’imposta” trasmesso dall’Intermediario Fiscale all’Agenzia delle Entrate, con relativa ricevuta rilasciata da quest’ultima
Copia di una dichiarazione del medesimo Intermediario Fiscale, esclusivamente nella forma che sarà resa disponibile al proponente a un link specifico all’interno dell’area dedicata, nella quale l’Intermediario Fiscale attesta che il “modulo di comunicazione” di cui al punto (2) è conforme a quello da lui trasmesso all’Agenzia delle Entrate. La predetta dichiarazione è strutturata in due sezioni: (a) una prima sezione, da compilare obbligatoriamente in ogni caso, e (b) una seconda sezione, da compilare in assenza dell’obbligo di apposizione del visto di conformità sul “modulo di comunicazione” di cui al punto (2)
Copia dei bonifici di pagamento da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto che beneficia della detrazione e il codice fiscale o partita IVA del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato
Copia di un documento attestante il diritto di proprietà o di godimento sull’immobile sul quale sono stati effettuati i lavori cui fa riferimento il credito d’imposta che si propone di cedere a Poste Italiane (e.g., visura catastale storica per la proprietà, contratto di locazione o comodato d’uso per il godimento)
Copia di documentazione che dimostri la capacità reddituale o patrimoniale del proponente la cessione del credito d’imposta con riferimento al costo dei lavori eseguiti (e.g., per le persone fisiche cedolino o dichiarazione dei redditi dell’ultimo anno; per le persone giuridiche ultimo bilancio approvato o ultima dichiarazione dei redditi presentata).
L’invio di documentazione errata o non conforme a quanto richiesto, o il mancato rispetto delle tempistiche richieste per l’invio della stessa, comporterà il rifiuto della richiesta di cessione del credito d’imposta da parte di Poste Italiane.
Tempistiche
Qualora tutti i controlli soggettivi e documentali avessero esisto positivo, le tempistiche stimate per l’accettazione da parte di Poste Italiane della proposta di cessione del credito d’imposta e la successiva liquidazione del corrispettivo sul conto corrente BancoPosta del cliente possono arrivare a due mesi e mezzo e vanno a sommarsi alla tempistica a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per i relativi controlli preventivi.
Tali tempistiche potrebbero subire delle modifiche in base ai volumi delle richieste e a eventuali cambiamenti nel processo.
Al fine di non incorrere nel rifiuto della richiesta di cessione, rammentiamo al cliente di fornire la documentazione richiesta esclusivamente via e-mail entro il termine indicato da Poste.