Superbonus 110% e unifamiliari: come funziona la proroga?
Alla fine la montagna ha partorito l’ormai noto topolino, disattendendo le attese di chi avrebbe sperato in un intervento maggiormente incisivo sulle tempistiche di realizzazione degli interventi di superbonus 110%.
Superbonus 110%: le problematiche per le unifamiliari
Non è un mistero che la precedente versione della disposizione prevista per l’orizzonte temporale di accesso al superbonus 110% per gli edifici unifamiliari (art. 119, comma 9, lettera b) del Decreto Rilancio) contenesse almeno due problematiche:
- la prima temporale, visto che le continue modifiche al meccanismo di cessione del credito hanno rallentato molti cantieri e la data del 30 giugno 2022 non sarebbe stata più facilmente raggiungibile da molti;
- la seconda di metodo, relativa al calcolo del 30% dell’intervento complessivo per procedere con la proroga al 31 dicembre 2022.
Superbonus 110%: le modifiche del Decreto Aiuti
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 17 maggio 2022, n.50 (Decreto Aiuti) viene sostituito il secondo periodo del comma 8-bis, art. 119 del Decreto Rilancio che diventa:
Per gli interventi effettuati su unità immobiliari dalle persone fisiche di cui al comma 9, lettera b) , la detrazione del 110 per cento spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30 per cento dell’intervento complessivo, nel cui computo possono essere compresi anche i lavori non agevolati ai sensi del presente articolo.
In questo modo si potrà arrivare al 31 dicembre 2022 solo se al 30 settembre saranno stati effettuati il 30% dei lavori complessivi. Viene specificato che nel computo dei “lavori complessivi” è possibile far rientrare tutte le opere non agevolate con la detrazione del 110% (precisazione che in realtà non sarebbe stata necessaria). Resterebbero fuori dal computo tutte le attività di progettazione, anche preparatorie.
Conclusione
Il Decreto Aiuti arriva in Gazzetta il 17 maggio 2022 ed entra in vigore il giorno successivo. La proroga al superbonus per le unifamiliari arriva, quindi, 43 giorni prima la precedente scadenza. Tempistica che sarà sufficiente a completare i lavori in corso (e probabilmente l’intento era proprio questo) ma che non consentirà l’avvio di nessun nuovo cantiere.
La proroga arriva, pure, insieme alla nuova modifica al meccanismo di cessione dei crediti edilizi che tanto sta facendo tribolare imprese e professionisti. Nessuna proroga servirà a nulla se il Governo non riuscirà a garantire la circolazione dei crediti edilizi unitamente alla necessità di evitare frodi fiscali.
Con la nuova versione dell’art. 121, comma 1 del Decreto Legge n. 34/2020, viene data alla banche la possibilità di cedere subito il credito a favore dei clienti privati che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la banca stessa, ovvero con la banca capogruppo, senza facoltà di ulteriore cessione.
Se questa modifica riuscirà a risolvere il grande pasticcio generato dal Governo, lo sapremo solo nelle prossime settimane. Intanto, dopo un biennio di crescita, l’edilizia è tornata in crisi e gli operatori del settore si trovano nella situazione paradossale di essere ricchi di crediti, poveri di liquidità ed in un contesto in cui gli squali predatori hanno cominciato a fare proposte indecenti di acquisto dei crediti, al limite dello strozzinaggio legalizzato.