Superbonus, il Governo dà l’ok alla proroga per le unifamiliari. Dopo una serie di richieste cadute nel vuoto, il Governo si è impegnato ad allentare i vincoli del Superbonus per gli edifici unifamiliari.
Martina Nardi e Alessia Rotta, rispettivamente presidente della Commissione Attività Produttive e presidente della Commissione Ambiente della Camera del Pd, hanno annunciato di aver trovato un’intesa con l’Esecutivo, che diventerà operativa subito dopo Pasqua.
I bonus edilizi hanno inoltre incassato un’altra semplificazione: la possibilità della quarta cessione, riconosciuta però solo a banche e assicurazioni e con il vincolo della responsabilità solidale con il committente.
Superbonus, proroga per gli edifici unifamiliari
Per usufruire del Superbonus fino al 31 dicembre 2022, non sarà più necessario provare la realizzazione del 30% dei lavori entro il 30 giugno 2022.
Questo termine sarà prorogato di qualche mese. La novità sarà messa nero su bianco con un decreto legge che dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri il prossimo 21 aprile.
La proroga non ha trovato posto nel disegno di legge di conversione del Decreto “Energia” (DL 17/2022), che al momento è in Aula alla Camera per l’approvazione in prima lettura. L’impegno del Governo, rispecchia però le intenzioni manifestate dal Sottosegretario Federico Freni, che lo scorso 29 marzo, rispondendo ad un’interrogazione, ha mostrato i primi segnali di apertura.
Bonus edilizi, quarta proroga con responsabilità solidale
Nel Decreto Energia ha però trovato posto l’estensione della cessione del credito relativa ai bonus edilizi e la proroga per le comunicazioni che imprese e professionisti devono inviare prima della dichiarazione dei redditi.
Dal primo maggio, a banche, intermediari finanziari e assicurazioni che operano in Italia sarà concessa la quarta cessione del credito. Stando alla formulazione dell’emendamento approvato, si tratta di una cessione libera, che può essere operata a favore di qualunque altro soggetto. Questa liberalizzazione risponde in parte alle richieste avanzate nei giorni scorsi dall’Associazione bancaria italiana (ABI), che ha lamentato un sistema troppo rigido.
L’emendamento introduce però un altro vincolo: il cedente, cioè chi opera la quarta cessione, sarà obbligato in solido per eventuali irregolarità che comportino il recupero della detrazione. Si tratta di un vincolo che sta già andando incontro a delle critiche. L’on M5S, Riccardo Fraccaro, ad esempio, in un post sulla sua pagina Facebook, l’ha giudicata “una soluzione che non funziona e che rischia di essere una presa in giro per i cittadini e le imprese che continueranno ad avere le stesse difficoltà in quanto, come è prevedibile, nessun istituto acquisterà del credito assumendosene la responsabilità”.
Cessione del credito e sconto in fattura, proroga delle comunicazioni
Nell’emendamento approvato c’è anche la proroga del termine, a disposizione di imprese e professionisti per le comunicazioni dell’opzione dello sconto in fattura e della cessione del credito.
I soggetti Ires e le partite Iva, che devono presentare la dichiarazione dei redditi entro il 30 novembre 2022, potranno trasmettere all’Agenzia delle Entrate la comunicazione per l’esercizio delle opzioni entro il 15 ottobre 2022.