Certificazione Verde Covid-19 entro maggio, interoperabile con le altre piattaforme UE, da giugno green pass europeo: anticipazioni dal G20 sul Turismo.
Entro fine maggio arriva la Certificazione Verde Covid, il green pass nazionale per spostarsi fra Regioni arancioni e rosse. Lo ha annunciato Mario Draghi, in occasione della riunione ministeriale della Presidenza Italiana del G20 dedicata al turismo ed alla sua centralità per la ripresa post pandemia (così come la necessità che diventi inclusivo, sostenibile e protegga ambiente e comunità locali). A partire da metà giugno è prevista anche l’operatività del digital green pass europeo per varcare i confini nazionali, offrendo «regole chiare e semplici per garantire che i turisti vengano da noi in sicurezza» ha spiegato il premier.
Nel frattempo, dunque, l’Italia ha messo a punto l’analoga misura per la mobilità interna tra zone arancioni e rosse (mentre dal 26 aprile è invece libera tra zone gialle), che si muove nello stesso senso andando anche a vantaggio della stagione turistica alle porte.
Certificazione Verde
La Certificazione Verde COVID-19 è prevista dal decreto Riaperture (dl 52/2021): l’articolo 2 consente gli spostamenti fra Regioni rosse e arancioni con il il pass verde COVID-19, regolamentato dal successivo articolo 9. Sostanzialmente attesta l’avvenuta vaccinazione, la guarigione oppure un tampone antigenico rapido o molecolare con esito negativo al Coronavirus. Il certificato vaccinale e quello di guarigione hanno validità sei mesi, il test resta valido per 48 ore.
Green pass
In vista c’è un decreto ministeriale che darà piena attuazione al pass verde, stabilendone fra le altre cose l’interoperabilità con il fascicolo sanitario elettronico e con le altre piattaforme degli Stati membri. Non appena entrerà in funzione anche il passaporto vaccinale europeo, sarà attivata la Piattaforma Nazionale PN-DGC per l’emissione e la validazione del Digital Green Certificate interoperabile a livello europeo.
In Italia saranno valide dunque anche le certificazioni rilasciate da altri Stati della UE purché conformi ai criteri definiti dalla circolare del Ministero della Salute (ricalcando linee guida europee). Stesso discorso per le certificazioni rilasciate in uno Stato terzo a seguito di vaccinazione riconosciuta nell’Unione europea e validate da uno Stato membro dell’Unione o tampone negativo (NAAT/RT-PCR o test antigenico rapido).
Il passaporto Covid (green pass) nella UE si chiamerà Certificato Verde Digitale (Digital Green Certificate). Previsto per metà giugno avrà la stessa validità di quello italiano, consentendo al turista di muoversi liberamente sul territorio nazionale indipendentemente dai colori delle Regioni. Oltre che nei paesi UE, questo meccanismo sarà attivato anche in Svizzera, Islanda, Liechtenstein e Norvegia. Disponibile in formato digitale o cartaceo, sempre dotato di QR code, permetterà un rapido spostamento senza ulteriori controlli. Conterrà nome, data di nascita e di rilascio, informazioni su vaccino, test o guarigione ed un identificativo univoco.