Tutte le novità del nuovo Superbonus
Via libera al disegno di legge sul nuovo Superbonus. Il Senato ha rinnovato la fiducia al Governo e con 101 voti favorevoli e 64 contrari ha approvato il testo definito ieri dalla Commissione Finanze e incentrato sull’emendamento del Governo.
Obbligo di detrazione Irpef in 10 anni, divieto di compensazione dei crediti con i debiti previdenziali delle banche, divieto di cessione dei crediti residui, controlli da parte dei Comuni, integrazione dei documenti da inviare all’Enea sono alcune dei cambiamenti introdotti con il nuovo Superbonus.
Nuovo Superbonus, obbligo di detrazione in 10 anni
La detrazione Irpef relativa alle spese per interventi Superbonus sostenute a partire dal 1° gennaio 2024 sarà rateizzata obbligatoriamente in 10 quote annuali. La rateizzazione decennale sarà obbligatoria anche per il sismabonus e il bonus barriere architettoniche.
Le imprese che hanno praticato lo sconto in fattura e hanno acquisito il credito corrispondente al Superbonus continueranno invece ad utilizzarlo in compensazione in 4 anni.
Il nuovo Superbonus e il divieto di cessione del credito
Il nuovo Superbonus non può più contare sulla cessione del credito e sullo sconto in fattura. Ricordiamo infatti che a inizio 2023 il Governo ha limitato pesantemente questa possibilità e con la nuova legge l’ha eliminata anche per Onlus, Iacp e interventi di rimozione delle barriere architettoniche, cioè gli unici che avevano conservato la chance dell’opzione.
I contribuenti che hanno scelto di fruire del Superbonus come detrazione Irpef non potranno cambiare idea e scegliere la cessione del credito per le rate successive, non ancora fruite.
Nuovo Superbonus, 435 milioni per il cratere sismico
L’unica eccezione al divieto di sconto in fattura e cessione del credito è quella delle aree dei crateri sismici, dove il Superbonus è in vigore fino al 31 dicembre 2025 con aliquota al 110%.
Le opzioni saranno ancora consentite. Tuttavia, per le istanze presentate a partire dal 30 marzo 2024 (data di entrata in vigore del DL 39/2024), lo sconto in fattura e la cessione del credito saranno limitate.
Il ddl sul nuovo Superbonus prevede uno stanziamento di 400 milioni di euro (330 milioni per le aree colpite dal sisma 2016 e 70 milioni per quelle del sisma del 2009) esauriti i quali la cessione del credito e lo sconto in fattura non saranno più consentiti.
Il termine per il rimborso del credito di imposta sarà di 4 anni.
È inoltre prevista l’istituzione di un Fondo da 35 milioni di euro che erogherà un contributo a chi sostiene le spese per la realizzazione di interventi Superbonus.
Nuovo Superbonus, le comunicazioni integrative ad Enea
Oltre che meno conveniente, il nuovo Superbonus diventa anche più gravoso. Chi sostiene le spese per gli interventi di efficientamento energetico deve inviare all’Enea:
– i dati catastali relativi all’immobile oggetto degli interventi;
– l’ammontare delle spese sostenute entro il 30 marzo 2024 (data di entrata in vigore del DL 39/2024);
– l’ammontare delle spese che prevedibilmente saranno sostenute dal 30 marzo 2024 e nel 2025;
– le percentuali delle detrazioni spettanti per le spese.
Chi sostiene le spese per i lavori antisismici deve inviare al Portale nazionale delle classificazioni sismiche, gestito dal dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri:
– i dati catastali dell’immobile oggetto degli interventi;
– l’ammontare delle spese sostenute entro il 30 marzo 2024;
– l’ammontare delle spese che prevedibilmente saranno sostenute dal 30 marzo 2024 e nel 2025;
– le percentuali delle detrazioni spettanti per le spese.
Per i lavori che al 30 marzo 2024 risultano in corso, il mancato invio della comunicazione Superbonus sarà punito con una sanzione di 10mila euro. Per i lavori per i quali la Cilas o la richiesta del permesso di costruire sono presentati a partire dal 30 marzo 2024, il mancato invio della comunicazione Superbonus causerà la decadenza dall’agevolazione.
Enea ha avvertito che la norma è scritta in modo impreciso e che potrebbe generare qualche confusione. Il testo approvato non ha però previsto modifiche.
Nuovo Superbonus, no alla compensazione con debiti Inps e Inail
Dal 1° gennaio 2025 le banche e gli Istituti di credito non potranno più utilizzare i crediti derivanti dal Superbonus e dai bonus edilizi, precedentemente acquistati, per compensare i contributi Inps e i premi Inail dovuti.
Le banche e gli Istituti di credito che hanno acquistato i crediti ad un prezzo inferiore al 75% potranno utilizzare tali crediti in sei rate annuali anziché in 4 e la quota di credito non utilizzata non potrà essere fruita negli anni successivi.
I controlli dei Comuni nell’ambito del nuovo Superbonus
I Comuni potranno segnalare all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza e riceveranno il 50% dei tributi statali riscossi e delle relative sanzioni civili applicate ai trasgressori.
Il disegno di legge sul nuovo Superbonus deve ora essere trasmesso alla Camera, ma dato il poco tempo a disposizione è quasi certo che i contenuti siano integralmente confermati.